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Thursday 21 July 2016

Upper Mallero



Incredible: last weekend I was not in Valsesia! Instead, I went back to my home-valley, the beautiful Valtellina: my dear XT300 was there with me, so I decided to go kayaking with some local friends on Saturday morning.


I have nothing against Saturday mornings. Really. I do a lot of stuff on Saturday morning. First of all, breakfast. But then there are: cleaning the house, shopping… That’s not my problem. My problem is that for me Saturday morning starts at 11.00 a.m. So, when Paolo came out saying “See you tomorrow at 9.00 a.m.” I was a bit confused. 9.00 o’clock? Are you serious? Ok, let’s see how it works out…


But where are we going? Adda is good, Inn is good as well. But this time we wanted something new: Mallero. Yeah, Mallero! Not a very famous river amongst kayakers, but believe me, it’s fully worth it. Mallero is a right tributary of Adda and flows in Valmalenco, a side valley of Valtellina, near Sondrio. Last year I tried the lower section (from Torre Santa Maria to Spriana), so this time we tried the upper run, from Chiesa in Valmalenco to Torre Santa Maria. The difficulty of this section proved to be higher than the one of the lower run, especially in its central part. 

There isn’t a hydrometer on Mallero: however, the morphology of the valley doesn’t change along the 3-4 km of this section, so you can easily judge the level by yourself at the put-in. Since the first rapids, the river shows its characteristics: high volume and power.


It was a “first descend” for all of us, so we took a lot of scouting through all the rapids. After the first weir (portage on the left) the river steepens and creates a long and very challenging rapid: unfortunately, the level was too high to risk our boats (and our bones!) so we decided for quite a long portage, made easier thanks to the bicycle path which runs along the river for almost the whole descend. 

2-300 meter after, the river loses steep and we could get back in. We paddled more or less another km of great class 4 rapids until the take out in Torre Santa Maria. 

What about Mallero, then? A great river, an interesting alternative to the more famous Boffetto section of Adda. If you are in Valtellina looking for some creek, Mallero is definitively an option for you.

Thanks to Paolo, Piero and Fabian who accompanied me in this adventure!

Video CDM: http://www.mondayreplay.com/sessions/575c1d627a00000e00e6cab4

Video Fabian: https://vimeo.com/170362646?ref=fb-share&1


Foto: 
https://www.facebook.com/carlo.dellamarianna/media_set?set=a.10209724003277292.1073741849.1246831443&type=3

Carlo Della Marianna



Mallero Alto 


Non ho niente contro il sabato mattina. Faccio un sacco di cose il sabato mattina. La colazione, per cominciare. Ma poi anche la spesa, commissioni in città, pulizie di casa. Il problema è un altro. Il problema è che per me il sabato mattina inizia verso le undici. Potete quindi immaginare la mia reazione quando venerdì sera Paolo se ne esce con un brillante “Allora ci vediamo domani alle nove alla rotonda”. Alle 9? Ma sei serio? Vabbeh, proviamo anche questa.

Ma dove si va? L’Adda è buona, l’Inn pure. Ma questa volta “lo famo strano”. E quindi? Mallero! Ebbene sì, Mallero. Torrente (ma forse è più corretto dire fiume, vista la portata) non molto conosciuto nell’ambito canoistico, il Mallero è il principale affluente di destra dell’Adda, nella quale confluisce dopo aver attraversato il capoluogo Sondrio. Scorre nella splendida Valmalenco, vero e proprio paradiso per gli escursionisti/alpinisti di ogni livello. Ad oggi se ne conoscono due tratti percorribili in canoa: il primo è quello che scorre tra Torre di Santa Maria e Spriana: si tratta di un tratto piuttosto breve (circa 2 km) di 3°-4° grado, che ricorda molto l’Alpin Sprint valsesiano. Il secondo tratto si trova più a monte, tra Chiesa in Valmalenco e Torre di Santa Maria: si contraddistingue per una pendenza significativamente superiore a quella del tratto basso, con rapide tortuose inframezzate da un paio di sbarramenti artificiali: credo si possa attribuire a questo tratto un 4°-5° grado. Manco a dirlo, l’obiettivo del giorno è questo.


Non esistono idrometri ufficiali sul Mallero, ma già da una prima occhiata sul ponte di Sondrio capiamo che il livello odierno è di tutto rispetto. L’equipaggio comprende la creme del gruppo CK Sondrio: insieme a me ci sono Paolo (Maifrè, il pro della compagnia) e Piero da Tirano e Fabian dalla bassa valle. Con una tempistica ed una logistica inimmaginabili per noi poveri canoisti marchiati Alpine Spirit, alle dieci in punto ci imbarchiamo a monte del ponte di ferro di Chiesa (https://goo.gl/maps/dus3n55sTVu). Ricordo a chi si è appena sintonizzato che è sabato, e normalmente a quest’ora per me suona la (prima) sveglia. In un certo modo, è stato così anche questa volta. Pronti-via e il Mallero ci fa subito capire di che pasta è fatto.


Essendo di fatto una “prima” per tutti noi (almeno con questo livello) lo scouting delle rapide è necessario: in generale si tratta di rapide potenti ma tutto sommato pulite, grazie all’abbondanza d’acqua. La canoa, dopo il Sorba di sabato scorso, ringrazia.

Trasbordato il primo sbarramento, ci reimbarchiamo e andiamo ad ispezionare la rapida successiva. Inorriditi ci rendiamo conto che il fiume cambia improvvisamente pendenza, dando origine ad una rapida lunga e continua che tutti concordiamo a definire un 5° grado. Desiderosi di tornare a casa ognuno con le rispettive canoe nonché la pellaccia, decidiamo di trasbordare anche questo lungo passaggio. Con un po’ meno d’acqua forse l’avremmo provato. La scelta del trasbordo è resa più facile dalla presenza a bordo fiume della pista ciclabile “Sentiero Rusca”, che per una volta ci evita sbattimenti eccessivi.


A valle di questa sezione il fiume perde un po’ di pendenza, rimanendo comunque su un livello più “esigente” di quello della parte iniziale. All’ennesima rapida, il fattaccio. Paolo scende per primo senza problemi. Io lo imito alla perfezione. Per tre quarti. Nell’ultimo combino la miguelata del giorno e mi rovescio nel nulla. Sant’Eskimo evidentemente stava già aiutando qualcun altro, così mi trovo a stappare nel laghetto a valle della rapida. Perdo la pagaia, ma almeno riesco a lanciare la canoa in morta, prima di essere risucchiato in corrente. Piccola frullata e vado a riva, giusto in tempo di vedere Paolo inseguire la mia pagaia, fare due eskimi per recuperarla e poi sparire dalla visuale. Nel frattempo arrivano anche Piero e Fabian, che vanno all’inseguimento di Paolo. Qui inizia per me il tratto più difficile. Non c’è più il Sentiero Rusca per trasbordare (o meglio, c’è ma sopraelevato), quindi mi ritrovo costretto a districarmi a bracciate in una giungla di giunchi e rovi che in confronto il Borneo è un prato inglese. Con inenarrabile fatica raggiungo Paolo e gli altri, torno a monte e, motivato dallo spauracchio di un nuovo trasbordo, scendo la miglior rapida della giornata.

Siamo quasi alla fine: c’è ancora spazio per un po’ di freestyle in un buco, una cravatta di Piero e siamo allo sbarco di Torre Santa Maria, a monte della sequenza di sbarramenti artificiali che si vedono dalla strada (https://goo.gl/maps/MjhbVAQzVh12).

Ora la missione ha un solo nome. Pranzo. Largo a polenta e pizzoccheri. Valtellina über alles!
Grazie a Paolo, Piero e Fabian per la compagnia!
(Paolo, ti devo una birra!)

Video CDM: http://www.mondayreplay.com/sessions/575c1d627a00000e00e6cab4
Video Fabian: https://vimeo.com/170362646?ref=fb-share&1
Foto: https://www.facebook.com/carlo.dellamarianna/media_set?set=a.10209724003277292.1073741849.1246831443&type=3

 Carlo Della Marianna