Incredible:
last weekend I was not in Valsesia! Instead, I went back to my home-valley, the
beautiful Valtellina: my dear XT300 was there with me, so I decided to go
kayaking with some local friends on Saturday morning.
I have
nothing against Saturday mornings. Really. I do a lot of stuff on Saturday
morning. First of all, breakfast. But then there are: cleaning the house,
shopping… That’s not my problem. My problem is that for me Saturday morning
starts at 11.00 a.m. So, when Paolo came out saying “See you tomorrow at 9.00
a.m.” I was a bit confused. 9.00 o’clock? Are you serious? Ok, let’s see how it
works out…
But where
are we going? Adda is good, Inn is good as well. But this time we wanted
something new: Mallero. Yeah, Mallero! Not a very famous river amongst
kayakers, but believe me, it’s fully worth it. Mallero is a right tributary of
Adda and flows in Valmalenco, a side valley of Valtellina, near Sondrio. Last
year I tried the lower section (from Torre Santa Maria to Spriana), so this time
we tried the upper run, from Chiesa in Valmalenco to Torre Santa Maria. The
difficulty of this section proved to be higher than the one of the lower run,
especially in its central part.
There isn’t
a hydrometer on Mallero: however, the morphology of the valley doesn’t change along
the 3-4 km of this section, so you can easily judge the level by yourself at
the put-in. Since the first rapids, the river shows its characteristics: high
volume and power.
It was a
“first descend” for all of us, so we took a lot of scouting through all the
rapids. After the first weir (portage on the left) the river steepens and
creates a long and very challenging rapid: unfortunately, the level was too
high to risk our boats (and our bones!) so we decided for quite a long portage,
made easier thanks to the bicycle path which runs along the river for almost
the whole descend.
2-300 meter
after, the river loses steep and we could get back in. We paddled more or less
another km of great class 4 rapids until the take out in Torre Santa Maria.
What about
Mallero, then? A great river, an interesting alternative to the more famous
Boffetto section of Adda. If you are in Valtellina looking for some creek,
Mallero is definitively an option for you.
Thanks to
Paolo, Piero and Fabian who accompanied me in this adventure!
Video CDM:
http://www.mondayreplay.com/sessions/575c1d627a00000e00e6cab4
Video
Fabian: https://vimeo.com/170362646?ref=fb-share&1
Foto:
https://www.facebook.com/carlo.dellamarianna/media_set?set=a.10209724003277292.1073741849.1246831443&type=3
Carlo Della Marianna
Mallero Alto
Non ho niente contro il sabato mattina. Faccio un sacco di
cose il sabato mattina. La colazione, per cominciare. Ma poi anche la spesa,
commissioni in città, pulizie di casa. Il problema è un altro. Il problema è
che per me il sabato mattina inizia verso le undici. Potete quindi immaginare
la mia reazione quando venerdì sera Paolo se ne esce con un brillante “Allora
ci vediamo domani alle nove alla rotonda”. Alle 9? Ma sei serio? Vabbeh,
proviamo anche questa.
Ma dove si va? L’Adda è buona, l’Inn pure. Ma questa volta
“lo famo strano”. E quindi? Mallero! Ebbene sì, Mallero. Torrente (ma forse è
più corretto dire fiume, vista la portata) non molto conosciuto nell’ambito
canoistico, il Mallero è il principale affluente di destra dell’Adda, nella
quale confluisce dopo aver attraversato il capoluogo Sondrio. Scorre nella
splendida Valmalenco, vero e proprio paradiso per gli escursionisti/alpinisti
di ogni livello. Ad oggi se ne conoscono due tratti percorribili in canoa: il
primo è quello che scorre tra Torre di Santa Maria e Spriana: si tratta di un
tratto piuttosto breve (circa 2 km) di 3°-4° grado, che ricorda molto l’Alpin
Sprint valsesiano. Il secondo tratto si trova più a monte, tra Chiesa in
Valmalenco e Torre di Santa Maria: si contraddistingue per una pendenza
significativamente superiore a quella del tratto basso, con rapide tortuose
inframezzate da un paio di sbarramenti artificiali: credo si possa attribuire a
questo tratto un 4°-5° grado. Manco a dirlo, l’obiettivo del giorno è questo.
Non esistono idrometri ufficiali sul Mallero, ma già da una
prima occhiata sul ponte di Sondrio capiamo che il livello odierno è di tutto
rispetto. L’equipaggio comprende la creme del gruppo CK Sondrio: insieme a me
ci sono Paolo (Maifrè, il pro della compagnia) e Piero da Tirano e Fabian dalla
bassa valle. Con una tempistica ed una logistica inimmaginabili per noi poveri
canoisti marchiati Alpine Spirit, alle dieci in punto ci imbarchiamo a monte
del ponte di ferro di Chiesa (https://goo.gl/maps/dus3n55sTVu). Ricordo a chi
si è appena sintonizzato che è sabato, e normalmente a quest’ora per me suona
la (prima) sveglia. In un certo modo, è stato così anche questa volta.
Pronti-via e il Mallero ci fa subito capire di che pasta è fatto.
Essendo di fatto una “prima” per tutti noi (almeno con
questo livello) lo scouting delle rapide è necessario: in generale si tratta di
rapide potenti ma tutto sommato pulite, grazie all’abbondanza d’acqua. La
canoa, dopo il Sorba di sabato scorso, ringrazia.
Trasbordato il primo sbarramento, ci reimbarchiamo e andiamo
ad ispezionare la rapida successiva. Inorriditi ci rendiamo conto che il fiume
cambia improvvisamente pendenza, dando origine ad una rapida lunga e continua
che tutti concordiamo a definire un 5° grado. Desiderosi di tornare a casa
ognuno con le rispettive canoe nonché la pellaccia, decidiamo di trasbordare
anche questo lungo passaggio. Con un po’ meno d’acqua forse l’avremmo provato.
La scelta del trasbordo è resa più facile dalla presenza a bordo fiume della
pista ciclabile “Sentiero Rusca”, che per una volta ci evita sbattimenti
eccessivi.
A valle di questa sezione il fiume perde un po’ di pendenza,
rimanendo comunque su un livello più “esigente” di quello della parte iniziale.
All’ennesima rapida, il fattaccio. Paolo scende per primo senza problemi. Io lo
imito alla perfezione. Per tre quarti. Nell’ultimo combino la miguelata del
giorno e mi rovescio nel nulla. Sant’Eskimo evidentemente stava già aiutando
qualcun altro, così mi trovo a stappare nel laghetto a valle della rapida. Perdo
la pagaia, ma almeno riesco a lanciare la canoa in morta, prima di essere
risucchiato in corrente. Piccola frullata e vado a riva, giusto in tempo di
vedere Paolo inseguire la mia pagaia, fare due eskimi per recuperarla e poi
sparire dalla visuale. Nel frattempo arrivano anche Piero e Fabian, che vanno
all’inseguimento di Paolo. Qui inizia per me il tratto più difficile. Non c’è
più il Sentiero Rusca per trasbordare (o meglio, c’è ma sopraelevato), quindi
mi ritrovo costretto a districarmi a bracciate in una giungla di giunchi e rovi
che in confronto il Borneo è un prato inglese. Con inenarrabile fatica
raggiungo Paolo e gli altri, torno a monte e, motivato dallo spauracchio di un
nuovo trasbordo, scendo la miglior rapida della giornata.
Siamo quasi alla fine: c’è ancora spazio per un po’ di
freestyle in un buco, una cravatta di Piero e siamo allo sbarco di Torre Santa
Maria, a monte della sequenza di sbarramenti artificiali che si vedono dalla
strada (https://goo.gl/maps/MjhbVAQzVh12).
Ora la missione ha un solo nome. Pranzo. Largo a polenta e
pizzoccheri. Valtellina über alles!
Grazie a Paolo, Piero e Fabian per la compagnia!
(Paolo, ti devo una birra!)
Video CDM:
http://www.mondayreplay.com/sessions/575c1d627a00000e00e6cab4
Video
Fabian: https://vimeo.com/170362646?ref=fb-share&1
Foto:
https://www.facebook.com/carlo.dellamarianna/media_set?set=a.10209724003277292.1073741849.1246831443&type=3
Carlo Della Marianna