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Saturday, 16 September 2017

Silverbirch Covert 9.3



di Paolo Santoné

E’ il modello per acqua bianca di punta del marchio britannico, produttore di nicchia che sforna canoe dal design attuale e ricercato. Silverbirch è un nome pressoché sconosciuto in Italia, ma ben noto in USA e UK, paesi in cui la open C1 da acqua mossa ha una grande tradizione. Questa piccola azienda britannica, guidata da James Dennis e Steve Childs (proprietari anche del marchio di sit on top Tootega), produce infatti alcuni dei modelli da WW più interessanti e all’avanguardia del momento, dividendosi con l’americana Blackfly lo scettro di produttore più cool nel panorama dell’OC WW.



La Cover 9.3 è lunga 287 cm e larga 72 (le misure dichiarate sono 282 e 73,5 cm). Le estremità sono alte 54 cm, mentre il gunwale è alto 44 cm al centro dell’imbarcazione. Il peso dichiarato è di 23,5 kg per la versione Dura Tough (polietilene HDPE, il modello testato) e di 21,5 per la versione Dura Light (sandwich 3 layer). La versione testata completa di sacche di galleggiamento e outfit in espanso pesa circa 25 kg. 



Lo scafo è impreziosito, in entrambe le versioni, dai gunwales (margini del bordo libero) in frassino che, oltre ad essere molto gradevoli esteticamente, irrigidiscono la struttura. Nulla a che vedere con i modelli che ho posseduto fin ora, con i più economici gunwales vinilici fissati con rivetti, decisamente un’altra classe.
Il prezzo è elevato, ma giustificato dalla qualità del prodotto. La cura costruttiva riposta in questa canoa traspare da ogni particolare, come le grafiche, le brugole con cui sono fissati i gunwales, le maniglie dall’aspetto robusto e comodissime da impugnare.
A prima vista saltano all’occhio il rocker molto pronunciato, le estremità alte e voluminose e il fianco arrotondato con tumblehome molto pronunciato (si dice così quando il bordo libero dello scafo si restringe rispetto alla linea di galleggiamento). I gunwales così rientrati, oltre a snellire la linea dello scafo, che altrimenti potrebbe apparire tozza, a causa della lunghezza limitata e delle estremità voluminose, contribuiscono a limitare l’ingresso di spruzzi nell’imbarcazione; la massima larghezza del bordo aperto è infatti di soli 48,5 cm.
Il fondo è però la zona in cui i designer britannici hanno lavorato maggiormente, con un occhio evidentemente attento alle più moderne tendenze dei kayak creek: decisamente planante, con rails molto pronunciati e rocker elevato, spezzato in coda da un basso gradino che ha la funzione di migliorare la scorrevolezza e la maneggevolezza dello scafo.




L’outfit di serie prevede sella con cosciali in espanso, che contribuiscono anche al galleggiamento dell’imbarcazione, ginocchiere e puntapiedi regolabile in alluminio. Le cinghie non sono previste né necessarie, in quanto i cosciali in espanso avvolgono perfettamente le gambe bloccando il canoista.
La Covert viene fornita con un kit di personalizzazione comprendente un perno in legno per fissare la sella, espansi laterali e spessori vari, una bomboletta di colla spray molto tenace, carta vetro e un raschietto (davvero efficace per modellare l’espanso a cellula chiusa); insomma tutto il necessario per mettere a punto l’impostazione dell’imbarcazione. 





Se questa canoa affascina, a secco, per l’estetica e la cura costruttiva, la prova in acqua è davvero entusiasmante.
La stabilità primaria è già ottima, ma quella secondaria è eccezionale. E’ possibile adagiare quasi completamente lo scafo sul fianco senza ribaltarsi e senza far entrare acqua all’interno. Gira su una monetina, sia ad assetto piatto che inclinato. L’accelerazione è ottima per uno scafo di queste dimensioni.

Nel gioco e nel surf è molto divertente, ma il massimo questa canoa lo offre nel creeking. La punta voluminosa non affonda mai, ed è possibile condurla scivolando sulle rocce, sfruttanto i cuscini d’acqua e boofando come con un moderno kayak da creek. Inoltre è la canoa da acqua bianca più asciutta che abbia mai provato. Imbarca veramente pochissima acqua, tanto che non c’è bisogno di vuotarla frequentemente, e persino riemergendo da un eskimo l’acqua a bordo si limita a una spanna. Merito del disegno riuscitissimo del fianco. 


Insomma, questa canoa rappresenta attualmente lo stato dell’arte dell’open C1 WW, c’è poco da aggiungere. Si colloca al top per design, cura costruttiva e prestazioni. 




Mi piace di più
  • Cura della costruzione
  • Finiture
  • Stabilità
  • Maneggevolezza
  • Boof
  • Imbarca poca acqua
 

Mi piace di meno
  • Peso
 Le canoe Silverbirch sono distribuite in Italia da  Alpin Action