Together is better!
36 people.
What can they do together? Let’s see: the can organize nine 4x100 relays. Or
three football teams, including also referee and assistants. Or – and that’s
the best option – they can meet on a river bank with their kayaks and have fun.
Guess what? We chose the last
one!
As usual,
nothing was planned. Wheater
wasn’t really good: no melting (too cold) and no raining. Levels everywhere in
Valsesia were low. But Sunday morning we found out with surprise that
Mastallone (a Sesia tributary in low Valsesia) was actually good: “Hydro said
70, it’s good”! A few phone calls let us know that a lot of kayakers from all
over North Italy were coming there too: Genoa, Milan, Sondrio, Brescia.. all of
them with one and only destination: Valsesia, the Mecca for kayak pilgrims!
At the put-in the
view is amazing! One by one, we jump in our boats and the river gets quickly
painted with a kayak-made rainbow. The “mass-start” is great and soon a long
and coloured snake winds through the river. The first big rapid is the one
called “Frullatore” (“Mixer”): with this high level (meanwhile hydro had risen
to 80) the rapid offers a perfect spot to try different lines. Someone tries it
twice, someone even three times and… well, someone swims too! So cool!
The descent goes
on without problems and in the blink of an eye we found ourselves at the entry
of Mastallone gorge: with this level the enter rapid is way too dangerous, so
everyone sets for quite a long portage. Now, I really would love to tell you
about the beauty of this section of the river, but I won’t. Mainly because I
spent almost the whole time in the gorge upside-down (thank God my roll was in
good shape that morning). I will let pictures/photos speak for me, instead.
Once out of the
gorge, a party-like atmosphere spreads among and never leaves us until the take
out.
Thanks to all
those who enjoyed this descent with us: what a day!
LAST BUT NOT LEAST: in recent years, Mastallone valley has been repeatedly
threatened by hydroelectric plants. Now this issue is more important than ever.
Today 36 people showed how
to live the river in a different way. My hope is that in 10 years, other 36 people or more will do the same.
Carlo Della Marianna
L'unione fa la forza!
Quesito: quante cose si possono fare con 36 persone?
Vediamo: si possono organizzare 9 staffette 4×100. Oppure mettere in piedi tre
squadre di calcio con tanto di arbitro e guardalinee. Con un po’ di fantasia si
potrebbe addirittura chiedere a trentatré trentini di entrare a Trento tutti
trentatré trotterellando (gli altri tre trentini trotterellerebbero altrove,
tra Treviso e Trieste). Oppure – e questa è la soluzione consigliata –
ritrovarsi all’imbarco di un fiume e
organizzare una discesa memorabile. Ecco, noi domenica scorsa abbiamo scelto
(?) quest’ultima.
Ovviamente nulla di pianificato, anzi. Le temperature non
esattamente primaverili e le scarse precipitazioni della notte non lasciavano
ben sperare. Livelli appena accettabili su tutta l’Alta Valsesia. Che beffa! Ad
un tratto però Conca controlla l’idrometro del Mastallone: 70! Buono, cavolo,
70 è buono! E allora… che Mastallone sia! Mentre ci mettiamo in moto, un rapido
giro di telefonate/whatsappate ci fa capire che sul fiume troveremo parecchia gente:
da Genova, Milano, Novara, Brescia, Sondrio… tutti in pellegrinaggio verso il
Mastallone, divenuto per un giorno La Mecca del canoista.
All’imbarco il colpo d’occhio è notevole: alla spicciolata
arrivano tutti i vari gruppetti. Vecchie conoscenze e volti nuovi, tutti pronti
a punteggiare di mille colori il corso del fiume. La partenza assume così i
contorni di una clamorosa mass-start, con il serpentone di canoisti che inizia
a snodarsi sinuoso lungo le prime rapide. Alla rapida del “Frullatore”, come
prevedibile, il gruppone si ricompatta: con questo livello (nel frattempo era
addirittura salito ad 80, ndr) questa rapida diventa un’opportunità troppo
ghiotta per sperimentare nuove linee e così, tra bagnetti ed eskimi, bis e
tris, il gruppo lentamente si sgrana.
Il livello particolarmente “morbido” [cit.] aggiunge una
buona dose di adrenalina a tutte le rapide e, quasi senza accorgerci, in un
attimo ci ritroviamo all’ingresso delle gole, impraticabile in queste
condizioni. Il trasbordo è abbastanza laborioso e anche l’imbarco svizzero a
valle dell’impraticabile non è banale. Ecco, qui inizia il tratto meraviglioso
delle golette: potrei stare ore e ore a descrivere la bellezza dei passaggi e
dei paesaggi, ma non lo farò. Non lo farò soprattutto perché le rapide le ho
fatte tuttea testa in giù e devo ringraziare Sant’Eskimo che evidentemente
quella mattina si era svegliato con la
luna buona. Lascio pertanto alle foto l’arduo compito di trasmettere queste
emozioni.
Superato lo spauracchio delle gole senza grandi disastri, un
contagioso clima di festa si diffonde tra di noi. Ehi, ma… un momento! Il fiume
non è finito! C’è ancora un signor tratto di fiume, che però nulla può contro
un morale della truppa che ormai viaggia a mille fino allo sbarco. What a day!!!
NOTA (ma neanche tanto) A MARGINE: come molti già sapranno,
la valle del Mastallone è da tempo oggetto di attenzione da parte di soggetti
che vorrebbero costellare il fiume con opere di sfruttamento idrico. Oggi 36
persone hanno dimostrato che si può vivere il fiume in un modo diverso.
L’augurio è che fra 10 anni, altre 36 o più persone possano fare lo stesso.
Carlo Della Marianna
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