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Thursday, 5 May 2016

Mastallone



 Together is better! 
 
36 people. What can they do together? Let’s see: the can organize nine 4x100 relays. Or three football teams, including also referee and assistants. Or – and that’s the best option – they can meet on a river bank with their kayaks and have fun. Guess what? We chose the last one!


As usual, nothing was planned. Wheater wasn’t really good: no melting (too cold) and no raining. Levels everywhere in Valsesia were low. But Sunday morning we found out with surprise that Mastallone (a Sesia tributary in low Valsesia) was actually good: “Hydro said 70, it’s good”! A few phone calls let us know that a lot of kayakers from all over North Italy were coming there too: Genoa, Milan, Sondrio, Brescia.. all of them with one and only destination: Valsesia, the Mecca for kayak pilgrims!

At the put-in the view is amazing! One by one, we jump in our boats and the river gets quickly painted with a kayak-made rainbow. The “mass-start” is great and soon a long and coloured snake winds through the river. The first big rapid is the one called “Frullatore” (“Mixer”): with this high level (meanwhile hydro had risen to 80) the rapid offers a perfect spot to try different lines. Someone tries it twice, someone even three times and… well, someone swims too! So cool!


The descent goes on without problems and in the blink of an eye we found ourselves at the entry of Mastallone gorge: with this level the enter rapid is way too dangerous, so everyone sets for quite a long portage. Now, I really would love to tell you about the beauty of this section of the river, but I won’t. Mainly because I spent almost the whole time in the gorge upside-down (thank God my roll was in good shape that morning). I will let pictures/photos speak for me, instead.
Once out of the gorge, a party-like atmosphere spreads among and never leaves us until the take out.
Thanks to all those who enjoyed this descent with us: what a day!

LAST BUT NOT LEAST: in recent years, Mastallone valley has been repeatedly threatened by hydroelectric plants. Now this issue is more important than ever. Today 36 people showed how to live the river in a different way. My hope is that in 10 years, other 36 people or more will do the same.

Carlo Della Marianna





L'unione fa la forza!
 
Quesito: quante cose si possono fare con 36 persone? Vediamo: si possono organizzare 9 staffette 4×100. Oppure mettere in piedi tre squadre di calcio con tanto di arbitro e guardalinee. Con un po’ di fantasia si potrebbe addirittura chiedere a trentatré trentini di entrare a Trento tutti trentatré trotterellando (gli altri tre trentini trotterellerebbero altrove, tra Treviso e Trieste). Oppure – e questa è la soluzione consigliata – ritrovarsi  all’imbarco di un fiume e organizzare una discesa memorabile. Ecco, noi domenica scorsa abbiamo scelto (?) quest’ultima.


Ovviamente nulla di pianificato, anzi. Le temperature non esattamente primaverili e le scarse precipitazioni della notte non lasciavano ben sperare. Livelli appena accettabili su tutta l’Alta Valsesia. Che beffa! Ad un tratto però Conca controlla l’idrometro del Mastallone: 70! Buono, cavolo, 70 è buono! E allora… che Mastallone sia! Mentre ci mettiamo in moto, un rapido giro di telefonate/whatsappate ci fa capire che sul fiume troveremo parecchia gente: da Genova, Milano, Novara, Brescia, Sondrio… tutti in pellegrinaggio verso il Mastallone, divenuto per un giorno La Mecca del canoista.

All’imbarco il colpo d’occhio è notevole: alla spicciolata arrivano tutti i vari gruppetti. Vecchie conoscenze e volti nuovi, tutti pronti a punteggiare di mille colori il corso del fiume. La partenza assume così i contorni di una clamorosa mass-start, con il serpentone di canoisti che inizia a snodarsi sinuoso lungo le prime rapide. Alla rapida del “Frullatore”, come prevedibile, il gruppone si ricompatta: con questo livello (nel frattempo era addirittura salito ad 80, ndr) questa rapida diventa un’opportunità troppo ghiotta per sperimentare nuove linee e così, tra bagnetti ed eskimi, bis e tris, il gruppo lentamente si sgrana.


Il livello particolarmente “morbido” [cit.] aggiunge una buona dose di adrenalina a tutte le rapide e, quasi senza accorgerci, in un attimo ci ritroviamo all’ingresso delle gole, impraticabile in queste condizioni. Il trasbordo è abbastanza laborioso e anche l’imbarco svizzero a valle dell’impraticabile non è banale. Ecco, qui inizia il tratto meraviglioso delle golette: potrei stare ore e ore a descrivere la bellezza dei passaggi e dei paesaggi, ma non lo farò. Non lo farò soprattutto perché le rapide le ho fatte tuttea testa in giù e devo ringraziare Sant’Eskimo che evidentemente quella mattina  si era svegliato con la luna buona. Lascio pertanto alle foto l’arduo compito di trasmettere queste emozioni.

Superato lo spauracchio delle gole senza grandi disastri, un contagioso clima di festa si diffonde tra di noi. Ehi, ma… un momento! Il fiume non è finito! C’è ancora un signor tratto di fiume, che però nulla può contro un morale della truppa che ormai viaggia a mille fino allo sbarco. What a day!!!


NOTA (ma neanche tanto) A MARGINE: come molti già sapranno, la valle del Mastallone è da tempo oggetto di attenzione da parte di soggetti che vorrebbero costellare il fiume con opere di sfruttamento idrico. Oggi 36 persone hanno dimostrato che si può vivere il fiume in un modo diverso. L’augurio è che fra 10 anni, altre 36 o più persone possano fare lo stesso.

Carlo Della Marianna

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