Il prezzo è elevato, ma giustificato dalla qualità del prodotto. La cura costruttiva riposta in questa canoa traspare da ogni particolare, come le grafiche, le brugole con cui sono fissati i gunwales, le maniglie dall’aspetto robusto e comodissime da impugnare.
A prima vista saltano all’occhio il rocker molto pronunciato, le estremità alte e voluminose e il fianco arrotondato con tumblehome molto pronunciato (si dice così quando il bordo libero dello scafo si restringe rispetto alla linea di galleggiamento). I gunwales così rientrati, oltre a snellire la linea dello scafo, che altrimenti potrebbe apparire tozza, a causa della lunghezza limitata e delle estremità voluminose, contribuiscono a limitare l’ingresso di spruzzi nell’imbarcazione; la massima larghezza del bordo aperto è infatti di soli 48,5 cm.
Il fondo è però la zona in cui i designer britannici hanno lavorato maggiormente, con un occhio evidentemente attento alle più moderne tendenze dei kayak creek: decisamente planante, con rails molto pronunciati e rocker elevato, spezzato in coda da un basso gradino che ha la funzione di migliorare la scorrevolezza e la maneggevolezza dello scafo.
La Covert viene fornita con un kit di personalizzazione comprendente un perno in legno per fissare la sella, espansi laterali e spessori vari, una bomboletta di colla spray molto tenace, carta vetro e un raschietto (davvero efficace per modellare l’espanso a cellula chiusa); insomma tutto il necessario per mettere a punto l’impostazione dell’imbarcazione.
La stabilità primaria è già ottima, ma quella secondaria è eccezionale. E’ possibile adagiare quasi completamente lo scafo sul fianco senza ribaltarsi e senza far entrare acqua all’interno. Gira su una monetina, sia ad assetto piatto che inclinato. L’accelerazione è ottima per uno scafo di queste dimensioni.
Nel gioco e nel surf è molto divertente, ma il massimo questa canoa lo offre nel creeking. La punta voluminosa non affonda mai, ed è possibile condurla scivolando sulle rocce, sfruttanto i cuscini d’acqua e boofando come con un moderno kayak da creek. Inoltre è la canoa da acqua bianca più asciutta che abbia mai provato. Imbarca veramente pochissima acqua, tanto che non c’è bisogno di vuotarla frequentemente, e persino riemergendo da un eskimo l’acqua a bordo si limita a una spanna. Merito del disegno riuscitissimo del fianco.
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